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Ieri, Maurizio Landini alla Carraro Drive Tech di Campodarsego per il rush finale del referendum

Giornata veneta quella di ieri, mercoledì 2 luglio, per il Segretario Generale della Cgil, Maurizio Landini, venuto per partecipare, in mattinata, all’assemblea dei lavoratori della Luxottica di Agordo (BL) e, nel pomeriggio, a quella dei lavoratori della Carraro Drive Tech di Campodarsego nella nostra provincia.

Tema dell’incontro con i lavoratori della Carraro Drive Tech, circa duecento persone presenti, i 4 referendum sul lavoro proposti dalla Cgil e che hanno già raccolto 850.000 firme. L’obiettivo, con le firme che possono essere ancora raccolte digitalmente, è quello di arrivare alla soglia del milione. Accanto a Landini, presenti la Segretaria Generale della Cgil Veneto, Tiziana Basso, il Segretario Generale della Cgil di Padova, Aldo Marturano, e i Segretari della Fiom Cgil Veneto e Padova, rispettivamente Antonio Silvestri e Michele Iandiorio.

“Negli ultimi 25 anni – ha spiegato Maurizio Landini – nel nostro Paese le condizioni di vita e di lavoro sono notevolmente peggiorate. Ogni giorno infortuni e morti sul lavoro che non accennano a diminuire; il lavoro nero che sottrae una buona percentuale di tassazione con cui finanziare i servizi che, infatti, come la sanità, peggiorano; la precarietà letteralmente esplosa e ormai dilagante: insomma la situazione è disastrosa. Per questo abbiamo deciso di abolire alcune di queste leggi che hanno contribuito a creare questo disastro. Ce n’erano tante, abbiamo dovuto necessariamente fare una sintesi. Si tratta di leggi che erano state fatte inseguendo una logica sbagliata e cioè quella che diceva che attraverso una liberalizzazione del lavoro, ossia togliendo le norme che lo regolarizzavano, ci sarebbe stato un maggior sviluppo. Dopo 25 anni abbiamo visto che non è andata per niente così. Anzi, la situazione adesso è decisamente peggiore e crediamo che possa cambiare solo se i diritti delle persone torneranno al centro delle politiche del lavoro”.

“Non ce lo nascondiamo – ha incalzato Landini – l’obiettivo è difficile, basti solo pensare che se le ultime elezioni europee fossero state un referendum, non si sarebbe raggiunto il quorum. È evidente che siamo davanti ad una crisi della democrazia, che la gente non va a votare perché non si sente rappresentata. Se guardiamo bene, anche la maggioranza che sostiene questo Governo, assolutamente legittimo, nel Paese è una minoranza se consideriamo l’enorme percentuale di chi non va a votare. È un fatto. Però crediamo anche che ai referendum, diversamente dalle elezioni, non viene chiesto un voto di rappresentanza, viene invece posto un quesito secco a cui rispondere con un si o un no. E se il quesito riguarda la tua vita, se dalla vittoria del si o del no dipende un miglioramento o un peggioramento delle tue condizioni di lavoro, allora forse non è così impossibile convincere le persone ad andare a votare. La nostra è una battaglia non solo per ridare dignità al lavoro ma anche per restituire qualità alla nostra democrazia. E la democrazia si difende, praticandola”.

“Strumento referendario – ha concluso Maurizio Landini – che useremo, unendoci a Regioni, Comuni, partiti, movimenti, associazioni della società civile, anche per abrogare la legge sull’Autonomia approvata da questo Governo. L’idea che tante piccole patrie possano confrontarsi con un mondo in continua trasformazione è sbagliata e il prezzo lo pagheranno lavoratrici e lavoratori. Così aumenteranno solo i divari e le disuguaglianze non solo a danno dei territori del Sud Italia, ma dell’intero Paese. Si creeranno danni all’istruzione, alla sanità, e quindi alla lotta contro gli incidenti sui luoghi di lavoro, fino a mettere in discussione il contratto collettivo nazionale, nell’assenza di politiche industriali e infrastrutturali uguali per tutti. Ma, come sapete bene, il mestiere di un sindacato non è certo solo quello di promuovere referendum, questo succede perché i tempi lo impongono. Noi, solitamente, siamo impegnati nel condurre vertenze, avviare contrattazioni, stipulare accordi o determinare rotture quando le condizioni dei lavoratori non vengono rispettate. E facciamo manifestazioni, come quella che come Cgil ci vedrà impegnati sabato 6 luglio a Latina contro lo sfruttamento, il caporalato e di chi tratta i lavoratori come merce e le mobilitazioni che inizieremo in autunno contro la prevedibile manovra lacrime e sangue che il Governo dovrà varare scaricando, come sempre, il costo sulle spalle di lavoratrici e lavoratori”.

Il servizio di Telenordest con l'intervento di Maurizio Landini dopo l'assemblea con i lavoratori alla Carraro Drive Tech 

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