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Prima pagina del Mattino di Padova di oggi dedicata al tema dei Fondi Pnnr destinati alle scuole e che prevedono – scrive la giornalista Elvira Scigliano – un investimento, a livello nazionale, pari a 17,6 miliardi di euro, a cui si sommano 700 milioni di budget aggiuntivo, suddivisi in 6 riforme e 11 linee di investimento.
“Il problema – dichiara Mara Patella, Segretaria Generale della FLC Cgil Padova – è che i tempi per la realizzazione dei progetti sono molto stretti visto che vanno realizzati tra febbraio 2023 e dicembre 2024. Sono stati molti i dirigenti e gli insegnanti che ci hanno segnalato la mancanza di una strategia strutturale. In altre parole continua, sotto altre vesti, la logica inefficiente dei finanziamenti ‘a pioggia’. È successo che le scuole si sono trovate ad avere risorse sulle quali però non avevano progettato interventi ed ora gli si chiede di far tutto in tempi lampo, usando le segreterie che sono già oberate di lavoro per ‘la rendicontazione‘, un impegno di carattere amministrativo piuttosto complesso”.
“C’è poi – prosegue Patella – una questione di fondo, ossia che le risorse sono state distribuite solo sulla base di algoritmi quantitativi (Istat e Invalsi) che sono strumenti insufficienti a rilevare i divari e i fattori di esclusione sociale perché, per esempio gli Invalsi, sono usati a piacimento e il risultato è che non colgono nel segno i bisogni. Contemporaneamente accade che non vengono contemplate valutazioni qualitative e di merito sui progetti già esistenti. In questo modo le sperimentazioni di successo già in campo non sono state finanziate. Il risultato è che ci sono scuole già attrezzate a sviluppare proposte di qualità ma che non sono state considerate e quindi finanziate”.
Amara e lapidaria la conclusione: “La verità è che la rete di cui tanto si parla è una presa in giro: quel che è successo è che si sono spinte le scuole verso una logica di mercato che impone una sfrenata competizione fra istituti”.
La Federazione Lavoratori della Conoscenza, FLC CGIL, è nata nel 2004 con la fusione tra la CGIL Scuola e il Sindacato Nazionale Università e Ricerca. Il Congresso costitutivo si è tenuto dal 15 al 18 febbraio 2006 a Trieste e Portorose (Slovenia). La FLC è, quindi, nata in Europa. San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno) ha ospitato i lavori del 2° Congresso nazionale.
La FLC è il sindacato di tutti coloro che lavorano nei settori della scuola (pubblica, privata e scuole italiane all'estero), dell'educazione degli adulti, dell'università (pubblica e privata), della ricerca (pubblica e privata), della formazione professionale, dell'alta formazione artistica e musicale. In un parola, è il sindacato di chi lavora nei settori della conoscenza: dirigenti, docenti, amministrativi, collaboratori scolastici, tecnici, tecnologi, ricercatori, qualunque sia il loro rapporto di lavoro (pubblico o privato), a tempo indeterminato, determinato, di collaborazione, precario.
La FLC è nata per riunire in un contesto organico tutto il ciclo della conoscenza, rafforzare la rappresentanza dei lavoratori e le loro tutele, essere il punto di riferimento politico e professionale di un mondo che associa a tante diversità (competenze, profili) tanti punti in comune (i saperi sono uno strumento fondamentale per dare alle persone pari opportunità).
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