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Filctem e Fp Cgil, Femca e Fit Cisl, Uiltec e Uiltrasporti, Fiadel: “Davanti all’irresponsabilità del Gruppo Hera – che pensa solo alla distribuzione degli enormi dividendi agli azionisti e trascura gli investimenti a favore della riduzione dei costi per i cittadini e per il benessere dei propri dipendenti – non c’è altra via che lo sciopero”.
Dopo lo sciopero dello scorso 20 marzo, Fp CGIL, Fit CISL, UILTRASPORTI, Fiadel (che seguono l’Ambiente) e Filctem CGIL, Femca CISL, UILTEC (che seguono Gas, Acqua e Servizi) hanno annunciato che il prossimo 6 maggio le lavoratrici e lavoratori del Gruppo Hera torneranno ad incrociare le braccia per un intero turno. In provincia di Padova lo sciopero riguarderà potenzialmente una platea sicuramente superiore a mezzo migliaio di lavoratori. Circa 275 impiegati nei settori Gas, Acqua e Servizi, altri 200 impiegati nel Settore Ambiente, più un numero imprecisato, ma certamente alto, di esternalizzati (“Non abbiamo un’esatta idea di quanti siano e questo è parte del problema”, dicono i sindacati).
“Si tratta di uno sciopero – dicono i sindacati – che coinvolgerà tutti i settori: gas, acqua, ambiente, servizi. Dall’azienda, dopo lo sciopero del 20 marzo, non sono arrivate risposte soddisfacenti sui temi fondamentali che avevamo posto: aumento dell’occupazione, sicurezza degli operatori, contratti applicati al personale, appalti e riorganizzazioni aziendali e crescita professionale. Ci teniamo a sottolineare che sono temi che hanno profonde ricadute sia sulla qualità dei servizi per i cittadini, sia sul benessere delle lavoratrici e lavoratori. Purtroppo, le politiche dell’azienda sono sempre più orientate alle esternalizzazioni dei servizi e sempre meno sugli investimenti in innovazione e adeguamento degli organici per garantirne un buon livello”.
“Tutto ciò accade – prosegue la nota unitaria dei sindacati – in un quadro economico che vede il Gruppo Hera macinare utili esorbitanti che, invece di venire utilizzati in una politica di revisione al ribasso dei costi a favore dei cittadini e a politiche a favore dei dipendenti, vanno invece ad alimentare gli utili degli azionisti. Come Organizzazioni Sindacali non possiamo non evidenziare che politiche di questo tipo possono mettere a rischio i livelli di sicurezza e la salvaguardia della salute dei dipendenti e, a cascata, anche quella di cittadine e cittadini della nostra provincia”.
“Per questo – concludono Fp e Filctem Cgil Padova, Fit e Femca Cisl Padova e Rovigo e Uiltrasporti e Uiltec Padova , Fiadel – il 6 maggio le lavoratrici e i lavoratori del Gruppo Hera sciopereranno per un intero turno. Abbiamo deciso di dire BASTA a logiche che guardano solo al puro ritorno finanziario e chiediamo che questi guadagni vengano impegnati per erogare servizi efficienti attraverso adeguati organici, riducendo i costi a carico dei cittadini ma sviluppando e incentivando politiche che rispondano a sostenibilità e compatibilità ambientale”.
La Federazione Italiana Lavoratori Chimica Tessile Energia e Manifatture, FILCTEM CGIL, costituitasi al congresso di Pesaro il 9 aprile del 2010, opera in importanti comparti dell'industria e dell'artigianato (chimico-farmaceutico, tessile- abbigliamento e calzaturiero, gomma plastica, vetro, concia e pelli, ceramica e piastrelle, occhiali, lavanderie industriali, lampade e display), dell'energia (petrolio, trasporto gas, miniere) e dei servizi ad alta rilevanza tecnologica (elettricità, acqua, gas).
Lo scenario che la FILCTEM CGIL ha di fronte ormai è chiaro e la sfida del cambiamento va raccolta. L'industria italiana della chimica, del tessile, dell'energia, delle manifatture opera ormai in un regime di contesa permanente per conquistare e/o consolidare quote di mercato e posizioni competitive.
Da qui, l’impegno della CGIL, in Italia e in Europa, e della Federazione nel promuovere una vera e propria politica industriale integrata nei confronti del Governo e delle imprese su innovazione di processo e di prodotto, per puntare su maggiore efficienza energetica, tutela ambientale, eccellenza qualitativa del “made in Italy”, tracciabilità, ricerca, formazione e integrazione di filiere: elementi, questi, tutti indispensabili per affermarsi nella competizione internazionale, valorizzare e difendere il lavoro, l'occupazione, il merito, la professionalità.
Più di 232.000 iscritti, una tradizione unitaria storicamente consolidata nella Filcem e nella Filtea, 31 contratti nazionali di lavoro che si rivolgono ad una platea di oltre 1.500.000 lavoratrici e lavoratori, un'organizzazione “a rete” su tutto il territorio nazionale che si articola nelle sue sedi regionali e territoriali con migliaia di Comitati degli iscritti, RSU e RLS in quasi tutte le imprese.
Otto i fondi di previdenza complementare (oltre 430.000 gli iscritti associati al 31 dicembre 2012) nei quali la Filctem è fonte istitutiva: Fonchim (chimici, farmaceutici), Previmoda (tessili, abbigliamento), Fopen (Enel e altre società elettriche), Fiprem (gruppo Montedison), Pegaso (imprese elettriche e gas-acqua degli Enti locali), Fondenergia (Eni, petrolio, aziende private del gas), Foncer (piastrelle, ceramica, refrattari), Fondogommaplastica (cavi elettrici, plastica, gomma).
Inoltre sono presenti due fondi intercategoriali: Fon.te (che ha recentemente acquisito gli artigiani chimici, ceramica, tessili ex Artifond) e Fondapi (settori Confapi), oltre a Cooperlavoro (cooperative e dipendenti Cgil).
Tre i fondi integrativi sanitari attualmente presenti che, sempre al 31 dicembre 2012, assistono più di 320.000 tra lavoratori in servizio, le loro famiglie, i pensionati: Faschim (per i lavoratori chimici, farmaceutici e affini), Fisde (per i lavoratori Enel e altre società elettriche), Fasie (energia e petrolio, gas-acqua).
Operativo dal 1 febbraio 2013 anche San.Arti, il fondo intercategoriale artigiani (nel nostro caso, aree chimica e tessile).
Due, infine, le esperienze presenti di associazioni sociali e assistenziali: l'Arca (Gruppo Enel) e il Fasen (Gruppo Eni) che, insieme, sfiorano i 90.000 assistiti diretti.
La FILCTEM, tramite la Cgil, è affiliata alla Confederazione Internazionale dei Sindacati (ITUC–CSI), alla Confederazione Europea dei Sindacati (CES) e a due delle sue federazioni più rappresentative: Epsu (servizi pubblici), IndustriAll – European Trade Union (industria e manifatture) in Europa, rispettivamente Isp e IndustriAll – Global Union a livello internazionale.
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