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Crisi gestionale all’Ente Configliachi: le Segreterie Provinciali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl confermano lo stato di agitazione, il CDA promette risanamento e rilancio strutturale

Lunedì 13 ottobre, si è svolto l’incontro tra i rappresentanti sindacali delle Segreterie Provinciali di Cgil Cisl e Uil e la dirigenza dell’Ente IPAB Configliachi. “Si è trattato di un incontro – recita una nota diffusa dalle tre Confederazioni – che, a nostro avviso, ha messo in luce una situazione di forte criticità gestionale e organizzativa, con ripercussioni significative sulle condizioni di lavoro e sulla qualità dei servizi erogati agli ospiti. Un incontro durante il quale ci siamo confrontati con il Presidente del Consiglio di Amministrazione, tutto il CDA, il  Direttore Alessandro Turri,  la Vice Direttrice dott.ssa Dalla Rosa a cui abbiamo ribadito l’insostenibilità delle condizioni lavorative dovute alla grave carenza di personale, lamentato una progressiva chiusura dei canali di confronto e denunciato come inaccettabile la gestione unilaterale di servizi e appalti che stanno minando l’equilibrio operativo dell’ente, nello specifico il trasferimento del servizio cucina dal 15 ottobre 2025 e la chiusura unilaterale della portineria".

“Nel corso dell’incontro – prosegue la nota – abbiamo segnalato una situazione di sottorganico cronico, con pesanti ricadute sul personale, costretto a coprire più turni e mansioni in condizioni di lavoro che ci descrivono come ‘insostenibili’ a causa dei turni prolungati e della difficoltà nella fruizione di ferie e permessi a cui si aggiunge un ulteriore criticità e cioè l’aumento delle assenze per malattia che ha superato il 20% della forza lavoro. Inoltre, accanto a questo, abbiamo denunciato diversi fattori che secondo noi creano malessere e malumori a partire dalle chiusure unilaterali di servizi essenziali, come la cucina e la portineria, senza preventiva consultazione con le parti sindacali, andando contro quanto previsto dal CCNL Funzioni Locali. A ciò si deve sommare il degrado, ormai strutturale, dell’immobile che ospita la Residenza a causa di una decennale mancanza di manutenzione, il crescente ricorso ad appalti esterni, che oggi coprono quasi metà delle attività, con ricadute sul personale e sulla qualità dei servizi, causate dal continuo tournover al suo interno. Tutte questioni che si potrebbe tentare di risolvere se non fosse per la totale assenza di confronto sindacale, dove ormai la prassi è che le decisioni vengono prese in modo unilaterale dal vertice amministrativo. E, infine, abbiamo chiesto chiarezza sul futuro giuridico dell’ente: vogliamo sapere se la direzione intenda orientarsi verso una trasformazione in Fondazione o in ASPS (Azienda per il Servizio alla Persona) e se si pensa di ripristinare le condizioni contrattuali e i fondi di produttività congelati”.

“Davanti alle nostre richieste – continuano i sindacati – il CDA ha rivendicato i progressi ottenuti nel risanamento del bilancio, sottolineando che il piano di rientro avviato due anni e mezzo fa sta producendo risultati positivi, tanto che il presidente stesso del CDA, ha affermato che entro la fine del 2025 l’ente tornerà a una situazione di serenità economica. Accanto a questo il Consiglio ha inoltre annunciato un progetto di rilancio strutturale e di servizio in collaborazione con il Comune e con il coinvolgimento della Regione Veneto, secondo le linee di un piano che prevede a) la riqualificazione dell’istituto e degli spazi abitativi, con la ristrutturazione di 12 appartamenti destinati a generare nuova rendita e servizi alla collettività; b) una visione moderna della RSA, aperta al territorio e capace di offrire servizi innovativi alle famiglie e c) la partecipazione a bandi di finanziamento, anche a fondo perduto, per la riqualificazione energetica e impiantistica. Per quel che riguarda invece il personale, la Direzione ha confermato l’apertura di un bando di concorso per 4 OSS, ma ha riconosciuto le difficoltà nel reclutamento a causa della concorrenza del settore sanitario con l’impegno, però, di fare tutto il possibile per garantire un adeguato livello di personale e condizioni di lavoro dignitose, aggiungendo tuttavia che la carenza di infermieri e operatori è un problema nazionale, che richiede un intervento politico di sistema”.

“Detto ciò – attaccano le Segreterie Provinciali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl – nonostante le rassicurazioni, la tensione resta alta perché non possiamo che giudicare insufficienti e tardive le risposte del CDA davanti alle quali non possiamo che confermare lo stato di agitazione del personale che verrà accompagnato da ulteriori iniziative di mobilitazione qualora non venissero forniti impegni concreti e tempi certi per il miglioramento delle condizioni di lavoro e la tutela della missione pubblica dell’Ente Configliachi. La distanza tra noi e il CDA dell’Ente resta molto ampia, almeno fin quando questo rimarrà unicamente concentrato sul risanamento finanziario e sui progetti di rilancio senza concedere nulla alle nostre richieste di una gestione partecipata, trasparente e rispettosa della dignità dei lavoratori e degli ospiti. Senza considerare che su alcune questioni, come la tipologia oraria o il trasferimento del servizio di cucina presso la sede di Serenissima a Boara Pisani, non abbiamo ricevuto nessuna risposta. In particolare, non possiamo che registrare l’imbarazzante e totale silenzio con cui sono stati accolti i nostri rilievi quando abbiamo ricordato e riletto le regole della gara d’appalto con cui si assegnava il servizio, dove era messo nero su bianco che il personale in distacco dovesse operare esclusivamente all’interno della sede del Configliachi in via sette Martiri”.

“Il futuro dell’Ente Configliachi – concludono i sindacati – resta dunque appeso a un bivio: la prosecuzione di un percorso di risanamento economico che pesa tutto sulle spalle del personale, che nel frattempo continua a licenziarsi, o una vera rinascita istituzionale e sociale che restituisca centralità alla qualità del servizio e al valore del lavoro pubblico. Il nodo dello scontro è tutto qui e noi sappiamo benissimo da che parte stare”.

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