Un vero e proprio "terremoto" scuote l'Azienda Ospedale Università di Padova, al centro di un aspro confronto tra la direzione e le rappresentanze sindacali in merito alla grave crisi di personale e al mancato rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) della Sanità.
Una situazione di emergenza che è stata denunciata ieri in una conferenza stampa congiunta che ha visto la partecipazione della Segretaria Generale della Fp Cgil di Padova, Alessandra Stivali, affiancata dai segretari provinciali Alfredo Sbucafratta e Marika Damiani, e del Segretario Generale della Uil Fpl Padova, Francesco Scarpelli, insieme ai segretari provinciali Hena Helena Da Silva Velotti e Luigi Spada.
Emorragia di personale e fuga nel privato
I sindacati alzano l'allarme, parlando di una crisi di personale che è un "drammatico" 1e "sproporzionato" 2 esodo. “Il primo problema – spiega il Segretario Provinciale della Fp Cgil Padova, Alfredo Sbucafratta – è dato dalla fuga continua di infermieri dall’Azienda Ospedaliera. Noi, in media, riceviamo 2-3 dipendenti a settimana che vengono a dirci che si licenziano e crediamo che altrettanti ne riceva anche la Uil. Ma perché assistiamo a tutte queste dimissioni? Alla base ci sono motivi economici e di carriera: gli infermieri in uscita vanno nel privato o cambiano decisamente lavoro, migrando verso un settore privato più attrattivo a livello economico. E non aiuta la situazione il fatto che i concorsi vanno sempre più deserti".
CCNL: aumento zero e peggioramento organizzativo
Fp Cgil e Uil Fpl hanno scelto di non firmare il nuovo contratto collettivo perché ritengono che non solo non migliori le condizioni, ma addirittura le peggiori. Un rinnovo che lascia il fianco a molteplici critiche, soprattutto per quel che attiene al suo lato economico. “Si tratta di un rinnovo – accusano Cgil e Uil – che non fornisce risposte economiche e non incrementa gli stipendi delle persone. A fronte di un'inflazione del 16%, l'aumento previsto è soltanto del 5,7% , corrispondente a circa 40 euro netti medi. Un autentico schiaffo in faccia a lavoratrici e lavoratori già sottoposti a carichi di lavoro sempre più pesanti. Perché l’unico modo che hanno per aumentare la propria misera busta paga è quello di lavorare più ore. Ricordiamo che lo stipendio annuale in Italia oscilla tra i 25 e i 32 mila euro, una cifra raggiungibile solo grazie al massiccio ricorso allo straordinario, che resta però sempre lontana da quanto offre la professione nel resto d’Europa. Per fare qualche esempio: in Germania 54mila euro, in Spagna 49mila Euro o nel Regno Unito 41mila euro”
“A questo – proseguono Fp Cgil Padova e Uil Fpl Padova – si aggiunga che la tassazione del lavoro straordinario, finora tassato al 5%, passa al 20%. In più, una nuova interpretazione sulla detassazione, si sta abbattendo su tutte le prestazioni, costringendo gli infermieri a restituire tra 600 e i mille euro. Una cosa vergognosa. Ma non finisce qui: anche i Buoni Pasto continuano a venire negati perché su questa materia il nuovo CCNL non interviene, lasciando inalterato il loro valore che rimane a solo 5,16 euro e non viene riconosciuto a chi lavora di notte o nei giorni festivi . Per sanare questa ingiustizia, abbiamo avviato un'azione collettiva per far ottenere il riconoscimento degli arretrati fino a 10 anni ai lavoratori coinvolti”.
Le critiche organizzative
“Stiamo quindi assistendo – attaccano i sindacalisti – ad un peggioramento delle condizioni lavorative perché il nuovo contratto non apporta alcun miglioramento al benessere degli operatori, ma anzi lo peggiora. Degli esempi? Con l’aumento dei turni di pronta reperibilità, passati da un massimo di sette a nove. Con il mancato accoglimento della richiesta che avevamo formulato di esonerare dal servizio notturno gli over 60 e, soprattutto, proseguendo con lo svilimento delle professionalità, cosa che puntualmente accadrà con l'introduzione della figura dell'assistente infermieristico, un ruolo intermedio tra Oss e infermiere, che di fattò è una specie di infermiere generico. Solo che verrà pagato meno. Una disattenzione verso il personale che, di fatto, è il frutto avvelenato di una gestione privatistica della sanità che ci siamo rifiutati di avvallare firmando questo rinnovo. Avrebbe significato arrendersi”.
Il futuro della professione è a rischio
Infine i Segretari Generali di Fp Cgil Padova e Uil Fpl Padova hanno denunciato una grave perdita di attrattiva della professione infermieristica: “Stiamo assistendo al crollo delle Iscrizioni nei corsi di Scienze Infermieristiche: elle Università di Padova e Verona, quest'anno si è registrata una diminuzione del 40% con un tasso di abbandono degli studi che rimane molto alto. Tutto ciò non lascia spazio a nessun ottimismo: se la situazione non cambierà, entro il 2029 il saldo sarà negativo e la carenza di professionisti si farà ancora più critica”.
Il servizio di Telenordest sulla denuncia di Fp Cgil Padova e Uil Fpl Padova delle difficili condizioni della Sanità padovana