Filt Cgil Padova: “Cambio di appalto in Amazon, si rispetti il CCNL”
La Filt Cgil Padova denuncia il rischio per decine di lavoratori Driver in seguito al cambio di appalto presso il cantiere Amazon di Vigonza (Pd). La società Aelog lascerà l'appalto e verrà sostituita da Tiway a partire dal 28 settembre. Secondo il sindacato, questa operazione mira a licenziare circa 60-70 autisti driver per poi riassumerli il giorno seguente, interrompendo di fatto il rapporto di lavoro. Un processo che avverrebbe per mezzo di un’errata interpretazione dell’articolo 42 del CCNL che regola il settore, non garantendo nei fatti la continuità lavorativa e creando una serie di incertezze per i lavoratori.
“Nei primi giorni di settembre – dichiarano Daniel Perta e Katia Basso della Filt Cgil Padova – riceviamo una comunicazione da parte di Amazon Italia Transport Srl che ci informa che Aelog S.p.A. (società che precedentemente si chiamava Youlog S.p.A., presente dal 2017 nel territorio padovano e con almeno 33 contratti di appalto in giro per l’Italia) dal 28 settembre prossimo, che peraltro cade di domenica, lascerà l’attività presso Amazon e verrà sostituita da Tiway S.r.l. Per chiarire la situazione, Assoespressi (l’associazione datoriale a cui aderiscono le due aziende) convoca una riunione on line a cui, oltre al proprio rappresentante e di quelli delle due aziende, partecipano anche Cisl e Uil. Amazon, la titolare dell’appalto è la grande assente, visto che Youlog, oggi Aelog, risulta coinvolta in un’inchiesta da parte della magistratura per frodi fiscali”.
“L’incontro – ricordano i sindacalisti – non inizia benissimo, visto che ci viene detto da Assoespressi che se vogliamo partecipare dobbiamo dare il consenso alla sua registrazione, cosa che naturalmente non diamo aggiungendo che la nostra partecipazione non può assolutamente essere sottoposta a ciò che consideriamo un vero e proprio ricatto. Noi partecipiamo perché abbiamo dei lavoratori iscritti e siamo un sindacato firmatario del CCNL del settore. Dopo di che, lo scontro avviene proprio sulle parole e la lingua italiana perché Assoespressi ci dice che questo cambio d’appalto avverrà secondo le modalità da loro decise in via unilaterale, e non come previsto dall’Art 42 del CCNL Logistica, Trasporto Merci e Spedizione, che prevede il passaggio diretto e senza interruzione dei lavoratori tra le due aziende. Ed è sull’espressione ‘passaggio diretto senza soluzione di continuità’ che non ci siamo trovati d’accordo, visto che la loro proposta prevede una discutibile operazione di licenziamento di massa dei lavoratori da parte di Aelog, violando le normative previste dalla Legge per i licenziamenti collettivi, seguita da una nuova assunzione il giorno successivo da parte di Tiway.”
“Davanti a questa proposta – proseguono i sindacalisti della Filt Cgil – abbiamo consigliato loro di andare a consultare un dizionario della lingua italiana per sincerarsi su che cosa si intende realmente per passaggio diretto e senza interruzioni, concetto che con la fine del contratto con la Aelog è difficile sostenere. Noi, da parte nostra, ci opponiamo fermamente a questa procedura perché, innanzitutto, è chiaramente una violazione del CCNL. È evidente che la proposta di licenziamento e riassunzione non rispetta il principio di ‘passaggio diretto’ previsto dal contratto e che garantisce la continuità del rapporto di lavoro. Un passaggio che non tutelerebbe i lavoratori provocando loro una perdita di diritti e causando dei problemi fiscali. E questo perché, sebbene le aziende assicurino che i lavoratori manterranno la paga base e le mansioni, in questo modo si mette a rischio il mantenimento di altri diritti come gli scatti di anzianità, la corretta gestione del TFR, la conservazione eventualmente dell’art. 18 e tutti i diritti maturati in questi anni. Inoltre, il licenziamento e la nuova assunzione comporterebbero la ricezione di due Certificazioni Uniche (CUD) per l'anno in corso, con il rischio di una vera e propria ‘batosta’ fiscale per i lavoratori nella prossima dichiarazione dei redditi. E infine, anche se è una questione primaria, abbiamo sottolineato che, da alcune verifiche che abbiamo condotto, è emerso che Aelog non ha versato, per almeno 10-15 lavoratori, il TFR ai fondi di pensione privati, in alcuni casi da oltre un anno e mezzo. E questo significa che il cambio di società rischia di sollevare Aelog dalle sue responsabilità, rendendo difficile per i lavoratori il recupero delle somme dovute. Cosa che non possiamo accettare”.
"Per questi motivi – concludono Basso e Perta – la Filt Cgil di Padova si oppone fermamente a questa operazione che sembra finalizzata solo a nascondere le criticità pregresse e a creare una discontinuità tra le due aziende per evitare che Aelog e Amazon, in qualità quest'ultima di Committente, si assumano le proprie responsabilità, aggirando così tutti gli sforzi fatti in questo decennio per migliorare le condizioni dei lavoratori, anche svincolando dai Protocolli sottoscritti presso la Regione Veneto per le tutele e la legalità negli appalti. Continueremo, in ogni sede, a tutelare i diritti dei lavoratori e a chiedere chiarezza e trasparenza a tutte le parti coinvolte, chiedendo la genuinità degli appalti, anziché utilizzare gli stessi per evadere lo Stato".
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