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"No ad un Contratto al ribasso!”: Ieri il flash mob contro il CCNL Sanità Pubblica davanti alla sede dell'Ulss 6 Euganea organizzato da FP Cgil Padova e Uil Fpl Padova

Decine e decine di lavoratrici e lavoratori della sanità veneta, aderenti a Fp Cgil e Uil Fpl, si sono riuniti ieri in un flash mob davanti alla sede dell'Ulss 6 Euganea in via Scrovegni per protestare contro la preintesa del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) della Sanità Pubblica, non sottoscritta dai due sindacati confederali. Un'azione forte e chiara, anche nella nostra città come in tanti capoluoghi in Italia, per denunciare un accordo che le due sigle sindacali definiscono un "contratto al ribasso, incapace di rispondere alle reali esigenze di una categoria stremata e fondamentale che gioca un ruolo chiave all’interno di un settore, quello della sanità pubblica, sempre meno in grado di rispondere alle esigenze dei cittadini, in particolare di quelli fragili ed economicamente più in difficoltà”.

Alessandra Stivali, Segretaria Generale della FP CGIL Padova e Francesco Scarpelli, Segretario Generale della Uil Fpl Padova, non hanno usato mezzi termini: "Siamo qui, insieme a queste donne e questi uomini che durante la pandemia sono stati chiamati eroi, per ribadire il nostro fermo 'no' a un contratto che è un vero e proprio schiaffo alla loro dignità professionale ed economica. Gli aumenti previsti sono ben al di sotto dell'inflazione, una beffa per chi ogni giorno garantisce un servizio essenziale alla collettività. Per essere chiari: stiamo parlando di aumenti di 40 euro lordi per infermieri e 30 euro lordi per gli OSS. Un’elemosina: non solo non vi è nessun recupero del potere d’acquisto, ma considerato che le spettanze che aspettavano i dipendenti sono già state date dal Governo nei precedenti mesi, non avranno neanche nessun arretrato! Impossibile, per noi, accettare”.

“E accanto a questo – aggiungono i due rappresentanti sindacali – come se non bastasse non riconoscere il valore del lavoro dei dipendenti, si svilisce anche la loro professionalità con l'introduzione del cosiddetto 'assistente-infermiere, una figura che rischia di creare confusione e penalizzare ulteriormente le competenze acquisite sul campo. Il risultato è che questo contratto non farà altro che accelerare l'emorragia di personale verso il settore privato, una fuga inarrestabile che sta già mettendo in ginocchio la sanità pubblica, sia veneta che nazionale."

"È inaccettabile che la politica, sia a livello regionale che nazionale – hanno attaccato i due sindacalisti – continui a lavarsi le mani di fronte allo smantellamento progressivo della sanità pubblica. Parlano in ogni occasione, vantandosi, di 'eccellenza veneta', ma la realtà che viviamo ogni giorno negli ospedali e nei servizi territoriali è ben diversa: liste d'attesa infinite, carenza di personale, carichi di lavoro insostenibili, episodi di burnout sempre più frequenti tra il personale, spesso in una condizione di esaurimento psico-fisico dovuto allo stress correlato al lavoro. Tutte conseguenze dirette di scelte politiche miopi e disattente. La responsabilità di questa perdita di qualità nella sanità è chiara e ricade su chi dovrebbe tutelare il diritto alla salute dei cittadini e la dignità dei lavoratori. Non permetteremo che vengano calpestati i diritti di chi, con dedizione e sacrificio, ha tenuto in piedi il sistema sanitario anche nei momenti più bui."

“Per questo – concludono Stivali e Scarpelli – il flash mob di oggi è solo l'inizio di una mobilitazione che Fp Cgil Padova e Uil Fpl Padova intendono portare avanti con determinazione, sia a livello nazionale che locale, per ottenere un riconoscimento dignitoso e un futuro sostenibile per la sanità pubblica e i suoi operatori. Continueremo a batterci affinché un bene e un diritto fondamentale per i cittadini non venga depauperato e svenduto”.

Il servizio di Telenordest sul Flash-Mob davanti alla sede dell'Ulss6 Euganea, contro la pre-intesa sul CCNL Sanità Pubblica

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