Diverse centinaia di persone, ieri sabato 6 settembre, hanno partecipato nel pomeriggio all'iniziativa organizzata dalla Cgil di Padova, con il sostegno di molte associazioni del territorio, davanti al Comune di Padova per sostenere la Global Sumud Flotilla, una missione umanitaria non violenta che tenta di forzare il blocco navale israeliano per portare aiuti essenziali alla popolazione di Gaza.
Questo l'intervento tenuto dal Segretario Generale della Cgil di Padova che ha aperto la serie di interventi:
Grazie per essere presenti qui oggi. Il presidio che stiamo tenendo si sta svolgendo in tutt’Italia.
Abbiamo la necessità di tenere alta l’attenzione, la necessità di sensibilizzare, la necessità di alzare la voce, la necessità di lottare l’indifferenza e la rassegnazione.
Per molto tempo abbiamo fatto attenzione alle parole da usare per denunciare la gravità di quanto stava accadendo perché non ci fosse alcuna strumentalizzazione di antisemitismo. Lo ribadiamo anche oggi, l’antisemitismo non c’entra nulla, ma non possiamo non denunciare l’efferatezza del genocidio in corso, il tentativo, inaccettabile, di cancellare e sterminare un popolo.
Il tema non è la religione, non è l’ebraismo, il tema è un Governo, quello israeliano, di estrema destra e fascista, che sta violando ogni legge, ogni convenzione, calpestando il diritto internazionale umanitario, facendone carta straccia grondante sangue.
Grave quanto compiuto da Hamas, Hamas non rappresenta la Resistenza ma questo non può giustificare un tale accanimento che ha altre ragioni, il raggiungimento dello scopo della estrema destra israeliana di cancellare uno Stato che non si vuole far nascere e la sua popolazione.
Noi non possiamo rimanere inermi, per il numero di morti palestinesi, tra i 70.000 e gli 80.000, di cui 20.000 bambini.
Non possiamo rimanere indifferenti per come quelle morti sono procurate, sono uccisioni mirate e crudeli, come ha raccontato bene il film presentato alla mostra di Venezia, ”La voce di Hind Rajab”, una bambina di 6 anni presa di mira e uccisa senza pietà da soldati israeliani, insieme a due operatori sanitari che tentavano di salvarla.
Le altre vittime sono persone innocenti, si tratta di popolazione civile, di operatori sanitari, di giornalisti, oltre 200, uccisi perché provano a raccontarci la barbarie di quanto sta accadendo.
E tutto questo non riguarda solo Gaza ma anche la Cisgiordania, con i coloni che prendono di mira i palestinesi, che provano a logorarli, a cacciarli senza pietà, ad ucciderli.
Noi oggi siamo qui per sostenere la Global Sumud Flotilla, la flotta di 40 imbarcazioni organizzata da attivisti, da volontari che dalla Spagna, dall’Italia, dalla Tunisia sono salpati e stanno salpando per portare aiuti umanitari, beni di prima necessità, farmaci ad una popolazione che si sta sterminando per fame (Gaza Humanitarian Fondation, 4 punti di distribuzione cibo contro i 400 del periodo del cessate il fuoco, vi ricorrono 2 milioni di persone che devono scansare gli spari, il fuoco israeliano)
Lo fanno con l’obiettivo di forzare i blocchi navali israeliani, sapendo che Israele li considera terroristi e tenterà ogni azione per bloccarli.
Noi siamo qui per tenere accesa la luce, per far sentire forte la nostra presenza, per essere pronti a mobilitarci qualora qualcosa di grave accadesse.
Noi, come Cgil, non solo sosteniamo la flotta, ma abbiamo contribuito, grazie ai fondi di solidarietà raccolti, a fornire una parte di quei beni di necessità e farmaci.
Nel mondo si respira un clima pesante, le persone hanno paura, le disuguaglianze e la povertà crescono, ma sono esattamente queste le ragioni per cui dobbiamo vincere la rassegnazione, l’indifferenza e mobilitarci con forza dal basso, perché, come richiesto dal Sindacato Internazionale (CSI), ogni Stato e ogni Governo cessi di consegnare armi ad Israele, chieda l’immediato cessate il fuoco, sostenga l’ingresso di aiuti umanitari, chieda il rilascio degli ostaggi e dei prigionieri politici, si adoperi per il riconoscimento dello Stato di Palestina, chieda la cessazione dell’assedio e interrompa ogni commercio con Israele, con i suoi insediamenti illegali.
Ed il governo Italiano, sia coerente, non può a parole dire che si è superato il limite (la proporzionalità) e non far proprio nulla accusando gli attivisti della missione umanitaria fiancheggiatori di Hamas. E’ una vergogna.
Grazie a tutti voi che siete presenti in questa piazza: alle Istituzioni, alle associazioni, ai partiti, alla società civile, che sia questo l’inizio di un cammino di pace, dobbiamo crederci e essere contaminatori nel voler un altro mondo molto migliore di questo.