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Tavolo prefettizio sui problemi vigilanza privata e servizi fiduciari. Filcams, Fisascat e Uiltucs: "Prima riunione molto proficua"

Riunione del Tavolo Prefettizio sui problemi della sicurezza nei settori della vigilanza privata e servizi fiduciari con la partecipazione di sindacati e aziende

Filcams Cgil Padova, Fisascat Cisl Padova e Rovigo e UilTuCS Padova: “Individuato nell’enorme numero di straordinari, ben al di sopra del limite previsto dal CCNL (scaduto da ben 7 anni!), uno dei fattori più critici per la sicurezza delle guardie giurate. Tre le linee di azione che abbiamo deciso tutti insieme di seguire per affrontare i numerosi problemi del settore”

Per ciò che attiene il trasporto valori molta attenzione è stata posta sulle azioni da intraprendere al fine di garantire maggior tutela contro i rischi corsi quotidianamente da chi svolge questo servizio”

Nel corso di un incontro di qualche settimana fa, il Prefetto Raffaele Grassi si era assunto l’impegno di convocare entro breve tempo un tavolo di confronto permanente che riunisse, oltre al Questore di Padova Antonio Sbordone, anche le Organizzazioni Sindacali e le Aziende che operano nella vigilanza privata e servizi fiduciari per provare a trovare delle soluzioni ai numerosi problemi che attanagliano il settore.

Com’era lecito attendersi, il Prefetto è stato di parola e nel tardo pomeriggio di giovedì 15 dicembre si è riunito per la prima volta il tavolo in questione intorno al quale, oltre al Prefetto e Questore, c’erano Filcams Cgil Padova, Fisascat Cisl Padova e Rovigo e UilTuCS Padova, rappresentate, rispettivamente dalla Segretaria Generale Marquidas Moccia, dall’operatore Enrico De Peron e dal Segretario Generale Fernando Bernalda, con Maurizio Barbieri dell’UGL e i rappresentanti delle maggiori aziende di vigilanza privata che operano nel territorio padovano, quali Civis, Fidelitas, Ranges, Padova Controlli e Ska Sicura.

“Desideriamo ringraziare – hanno esordito i rappresentanti dei sindacati confederali Filcams, Fisascat e Uiltucs – il Prefetto Raffaele Grassi e il Questore di Padova, Antonio Sbordone, per la celerità con cui è stato convocato questo tavolo e la disponibilità dimostrata al fine di mediare tra noi e le aziende per poter individuare delle azioni comuni che possano favorire la soluzione dei numerosi problemi di sicurezza del settore della vigilanza, in particolare per chi opera armato e nel trasporto valori. Siamo consapevoli che non è questo un tavolo di contrattazione tra le organizzazioni sindacali e le Aziende però abbiamo giudicato positivamente la loro disponibilità a fornire il loro punto di vista sui fattori di crisi del settore”.

“Al termine di questo primo incontro – hanno aggiunto le sigle sindacali – sono tre i punti su cui abbiamo convenuto una comune linea di azione. Il primo che ci siamo assunti noi sindacati confederali è quello di inviare una comunicazione congiunta in cui rappresenteremo l’urgenza del rinnovo del CCNL e soprattutto dell’aumento delle retribuzioni del personale. È pacifico che questi non sono argomenti che possono essere risolti in questo tavolo però, e ne sono consapevoli tutti, rappresentano una vera e propria emergenza sociale e la principale causa dei problemi di sicurezza del settore. È sotto gli occhi di tutti che nessuno vuole più fare questo mestiere e chi lo fa, cerca di abbandonarlo a causa dei salari da fame che riceve a fronte dei numerosi rischi che corre. Le stesse Aziende ne sono perfettamente consapevoli. La conseguenza è che chi rimane si trova oberato di ore di servizio e carichi di lavoro imponenti. A questo si aggiunge che tutto ciò non favorisce la formazione del personale, tanto fondamentale quanto sostanzialmente ignorata. E anche la sua stessa selezione ormai è saltata: stante la carenza, chi arriva viene assunto subito abbia o meno le capacità, nonostante la delicatezza dell’incarico. È evidente che tutto questo non può che avere un forte impatto nel settore e su questo hanno convenuto tutti”.

“Come secondo punto – proseguono Moccia, De Peron e Bernalda – abbiamo dato la disponibilità di segnalare alla questura quelle situazioni di particolare rischio, che ci vengono a nostra volta indicate dai lavoratori, in modo da permettere verifiche e fare la richiesta di interventi urgenti per il ripristino delle condizioni minime di sicurezza. Infine, terza disponibilità, questa volta da parte di Prefettura e Questura, è quella di avviare una collaborazione tra i presidi di sicurezza pubblici (Forze di Polizia di Stato e Locale) e gli Istituti di Vigilanza per garantire un innalzamento dei livelli di sorveglianza, sulla stessa linea di quanto previsto dal Protocollo d’Intesa “Mille occhi sulla città” Un’occasione per le aziende di vedersi accreditate nei confronti delle Istituzioni e per i lavoratori di poter fare più formazione rispetto all’attuale”.

“Dal confronto con le Aziende – concludono i tre sindacalisti – è emersa chiaramente la loro consapevolezza sui problemi del settore. Mancanza di personale, eccesso di ore straordinarie, formazione assolutamente deficitaria, sono tutti fattori di crisi che conoscono bene e su cui c’è condivisione. Le soluzioni sono indubbiamente complicate da individuare non essendo un lavoro appetibile perché mal retribuito e pericoloso. Come troppo spesso avviene, le conseguenze ricadono sulla salute e sicurezza dei lavoratori. E questo accade anche quando le aziende introducono tecnologia per aumentare la loro sicurezza perché i ritmi di lavoro elevati e lo stress fanno saltare le procedure, mancando il tempo per metterle in pratica. Inutile aggiungere che in questo modo si finisce solo per rendere vani gli sforzi per garantire proprio la sicurezza del personale.”

 
 
 
 
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