Slc Cgil Veneto: “Da oltre due anni Poste Italiane ignora le nostre segnalazioni riguardanti le croniche problematiche sulla sicurezza e la tutela della salute degli oltre 500 dipendenti che operano presso il Centro di Smistamento di Padova”
La Slc Veneto denuncia la grave e prolungata situazione di incuria che affligge il Centro di Smistamento di Padova, un hub che impiega oltre 500 lavoratori e lavoratrici. Nonostante le decine di segnalazioni inoltrate negli ultimi due anni dalla RSU, dalla Segreteria Provinciale e Regionale e dal RLS (Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza), le problematiche di salute e sicurezza sono state in gran parte ignorate o considerate secondarie.
"Questo stabilimento – dichiara il Coordinatore Regionale Stabilimenti della Slc Cgil Veneto, Lucio Costantin – soffre di problemi strutturali, resi drammaticamente evidenti da ogni perturbazione atmosferica, che provoca allagamenti e condizioni di rischio per lavoratori e attrezzature. Ma nonostante l’evidenza della situazione Poste Italiane non riesce a comprendere che non bastano più soluzioni improvvisate. Al contrario, servono interventi concreti di contenimento e vere misure di messa in sicurezza, nel rispetto delle normative vigenti. Chiediamo la massima trasparenza e condivisione per non renderci tutti complici di un 'peggio' che poteva essere evitato".
“Di fronte a questo atteggiamento irresponsabile di Poste Italiane – sottolinea e conclude Costantin – la Slc Cgil si è vista costretta, non solo, a rivolgersi agli organi ispettivi competenti (SPISAL e Ispettorato del lavoro) ma anche a denunciare pubblicamente questa situazione, a causa dell’ostinazione e della mancanza di riscontri da parte della divisione PCL (Posta, Comunicazione e Logistica) di Poste Italiane. E sia chiaro che, la nostra, non è una iniziativa preordinata, bensì una reazione proprio ai comportamenti della Divisione PCL. E la protesta continuerà finché i problemi non saranno risolti”.
Anche il funzionario della Slc Cgil Veneto, Stefano Gallo, critica duramente la gestione aziendale: “Quel che succede è inaccettabile. Poste Italiane continua a scaricare le responsabilità sul preposto di turno e a lavarsi le mani di fronte alle emergenze quotidiane. Sono anni che come Cgil denunciamo che i dirigenti dell'azienda lasciano il preposto di turno in balia di tutte le responsabilità, ignorando non solo le nostre segnalazioni ma anche quelle del RLS che è proprio l’organo giuridico da consultare nella valutazione dei rischi”.
"La sensazione – prosegue Gallo – è che Poste Italiane, magari premiando, sotto il profilo della carriera, alcune complicità sindacali di chi è disposto a tacitare piuttosto che affrontare le ignobili condizioni di insicurezza e precarietà che quotidianamente centinaia di lavoratrici e lavoratori subiscono, preferisca continuare ad ignorare irresponsabilmente i problemi. Ed è inevitabile che così, continuando a nascondere la polvere sotto il tappeto, prima o poi, esploderanno”.
“Davanti a tutto questo – concludono i due esponenti della Slc Cgil Veneto – vogliamo dire, con forza, che non siamo disposti ad assistere passivamente a questo baratto a danno della salute e della sicurezza di lavoratrici e lavoratori, fatte diventare ‘merce di scambio’ da parte di chi ha responsabilità, sia aziendali che sindacali, in Poste Italiane. Se lo mettano bene in testa: la salute e la sicurezza negli ambienti di lavoro sono un diritto e i diritti vengono prima di tutto. Chiarito questo, non possiamo che dichiarare la nostra disponibilità ad un leale confronto volto alla risoluzione dei problemi ma anche ribadire che, in assenza di riscontri, proseguiremo nella vertenzialità finora portata avanti con coerenza e determinazione”.