Filcams Cgil Padova: “Chiusura incomprensibile. Commesse garantite per altri due anni, ma l’azienda liquida per soli motivi finanziari. A rischio 9 professionalità a Padova e 76 a livello nazionale”
La Filcams Cgil di Padova esprime profonda preoccupazione e ferma contrarietà per la decisione del gruppo Comdata di avviare la liquidazione volontaria di Paycare, società che gestisce servizi di call center e transazioni bancarie. Una scelta che colpirà 76 lavoratori su tutto il territorio nazionale, di cui 9 impiegati nella sede di Padova, inquadrati secondo i contratti che regolano i lavoratori del settore commercio e metalmeccanico.
“Purtroppo – interviene Cristian Vicoletti della Filcams – una decina di giorni fa abbiamo ricevuto la comunicazione che, a partire dal mese di gennaio, tutti i dipendenti della sede patavina saranno collocati in Cig (Cassa Integrazione Guadagni) per chiusura aziendale della durata di 12 mesi. Un provvedimento che, in assenza di soluzioni concrete, rappresenta il preludio a un licenziamento collettivo”.
Una chiusura senza ragioni industriali
La Filcams Cgil sottolinea come la crisi non sia figlia di una mancanza di commesse. Paycare gestisce infatti servizi strategici per Nexi, con contratti garantiti per almeno altri due anni. "La decisione di chiudere Paycare, è stata presa da Comdata esclusivamente per logiche finanziarie e non per l'andamento del lavoro – attacca il sindacalista della Filcams Cgil Padova – ed è paradossale che un’azienda con carichi di lavoro certi venga liquidata, rischiando che le attività vengano internalizzate in Comdata o affidate a terzi, lasciando però i lavoratori per strada."
Il valore delle professionalità padovane
La sede di Padova rappresenta un nucleo di alte professionalità. Molti dei lavoratori coinvolti provengono dallo storico Consorzio Triveneto S.p.A. (acquisito nel 2009 dal gruppo fiorentino Bassilichi), confluendo in Paycare nel 2018. Già nel 2019 il MISE era intervenuto per garantire la continuità occupazionale del sito: oggi, quella tutela sembra svanita.
Stato di agitazione e mobilitazione
“Ad oggi – conclude Cristian Vicoletti – non esistono soluzioni alternative che evitino il licenziamento al termine degli ammortizzatori sociali. Per questo motivo i lavoratori hanno proclamato lo stato di agitazione. E voglio essere chiaro: non accetteremo passivamente la dispersione di queste competenze. Siamo pronti a dare battaglia a livello nazionale per individuare percorsi alternativi. Chiediamo che le commesse attive diventino la base per una ricollocazione dei lavoratori o per un subentro che ne salvaguardi il posto di lavoro. La dignità dei lavoratori non può sempre venire sacrificata sull'altare dei bilanci finanziari."
L'abbandono di Paycare dall'Italia sta creando conseguenze in diversi territori. Il servizio di Siena News su quanto sta accadendo in quella provincia, dove a perdere il lavoro saranno 33 dipendenti