Prima la decisione di fare uno sciopero "a singhiozzo", articolato in più momenti della giornata (dalle 5.30 alle 8.00, poi le prime due ore del turno del pomeriggio e altre due all'inizio del turno serale), salvo cambiare idea, data l’inamovibilità dell’azienda davanti alle loro proteste, e decidere di farlo per l’intera giornata. Poi, dopo una notte molto movimentata durante la quale si è sviluppato un confronto andato avanti a più fasi e risolto verso l'alba, la decisione di sospendere lo sciopero dal momento che Aspiag ha cambiato idea e deciso di accogliere le richieste dei i lavoratori che operano in appalto presso Up log Srl (circa 180) e Clean Solution Srl (una trentina diretti più un altro centinaio in somministrazione) nella gestione del grande polo logistico Agrologic di Monselice. In sintesi: una vittoria su tutta la linea e la dimostrazione, che deve aver terrorizzato i vertici di Aspiag, di riuscire a bloccare l'attività del Centro logistico e quindi, in sostanza, di non permettere ai prodotti agroalimentare di raggiungere gli scaffali dei supermercati della multinazionale tedesca.
“Lo sciopero si è reso necessario – ha spiegato il Segretario Generale della Filt Cgil Padova, Massimo Cognolatto – a fronte delle discussioni avviate con Aspiag per l'internalizzazione dei lavoratori di Clean Solutions Srl e Up Log Srl. Dopo anni di trattative effettuate con le ditte in appalto, la multinazionale ha deciso di accelerare con il processo di internalizzazione dei lavoratori, un processo che se da un lato noi abbiamo perseguito, dall'altro rischia però di ridurre il salario e di mettere alla porta il sindacato che in tutti questi anni ha dato assistenza a questi lavoratori- Stiamo parlando di più di 300 lavoratori, per lo più immigrati, verso cui la CGIL ha adottato percorsi di integrazione, costruito percorsi di mediazione culturale e integrazione. La risposta prima e immediata del lavoro fatto dalla CGIL sta nella partecipazione allo sciopero che ha raggiunto adesioni bulgare del 99%".
“Nel corso dell’incontro svoltosi in tarda mattinata – rivela il sindacalista – abbiamo esplicitamente rivendicato il mantenimento del CCNL Logistica, Trasporto Merci e Spedizioni, abbiamo preteso il riconoscimento di un'indennità economica una tantum legata all'anzianità di cantiere, per tutti i lavoratori e per le ore di lavoro effettivamente prestate. Inoltre abbiamo proposto l'acquisizione di tutto il personale dei tre settori (Logistica, Trasporto Merci e Spedizioni), con passaggio diretto e senza soluzione di continuità, a prescindere dall'anzianità e dalla tipologia contrattuale, valorizzando l'esperienza e la professionalità acquisita e, quindi, la loro assunzione diretta e immediata a tempo indeterminato e senza periodo di prova, visto che non ne hanno assolutamente bisogno”.
“Purtroppo – dice Massimo Cognolatto – Aspiag è rimasta ferma nelle sue posizioni e quando al termine dell'incontro abbiamo comunicato ai lavoratori l’infruttuoso esito, la loro risposta è stata di continuare la protesta e scioperare per l’intera giornata. E non solo: hanno chiaramente fatto capire di essere disposti a scioperare ad oltranza, una prospettiva che in Aspiag devono aver visto come il fumo negli occhi. Noi siamo tranquilli e avendo piena fiducia nelle Istituzioni, consideriamo l’Unità di Crisi della Regione Veneto la migliore sede dove discutere questa vertenza, ma non si può scaricare alle istituzioni la responsabilità delle aziende. Soprattutto quando sono state coinvolte da indagini della magistratura. Quel che però vogliamo è rispetto e chiarezza, i lavoratori hanno dato tanto alla crescita di questo centro ed ora è giusto che questo gli venga riconosciuto. L'anno scorso Aspiag e Despar hanno fatturato 5 miliardi di euro grazie anche al lavoro di queste persone che lavorano a 2 gradi C per 1000 euro al mese. Nessuno se lo dimentichi".
E in un modo o nell'altro, lavoratori e Filt Cgil Padova sono riusciti a fare in modo che nessuno se lo dimenticasse e il giorno dopo, al termine di quello che minacciava di essere solo il primo di diversi giorni di sciopero, il Segretario Generale della Filt Cgil Padova ha manifestato la sua soddisfazione: “Possiamo dire che la notte ha portato consiglio e al termine di un confronto proseguito in diverse fasi, siamo riusciti ad ottenere quel che i lavoratori avevano richiesto e dopo aver dato loro comunicazione dei termini dell’intesa, hanno deciso di sospendere la protesta e riprendere il lavoro. Si è trattato di una vera dimostrazione di forza, condotta con molta determinazione e unità, che ha raccolto quanto si proponeva. Ora, sta ad Aspiag rispettare i termini dell’accordo, altrimenti i lavoratori torneranno a mobilitarsi. Crediamo che non sarà necessario perché sono risultati molto credibili”.
“Abbiamo ottenuto un ampio accoglimento delle nostre richieste – ha premesso Cognolatto – e questo significa, per esempio, che intanto verranno tutti, oltre 300 lavoratori, internalizzati in piena uniformità delle condizioni retributive. Voglio sottolineare che tra questi è compreso anche il personale attualmente in somministrazione costituito da circa un centinaio di lavoratori che, fin da subito, smetteranno di essere precari e avranno un contratto a tempo indeterminato. Poi: che tutti avranno un aumento di livello che riconoscerà la professionalità acquisita, attraverso un’apposita indennità una tantum che concorderemo con l’azienda e che sarà il riconoscimento delle competenze acquisite da queste persone durante gli anni di avviamento del Centro logistico. Accanto a questo, verrà loro riconosciuto l’integrativo regionale che verrà loro versato. Infine, sulla questione più importante, ossia quella relativa alla contrattazione, questa continuerà sul solco del Contratto Merci e Logistica”.
“A tal proposito – ha argomentato Cognolatto – dal momento che l’internalizzazione non è prevista prima del 2027, ci siamo presi del tempo per discutere e ragionare su questo processo perché ci sono vari aspetti che vanno valutati. Innanzitutto, tutti convengono che il Contratto Merci e Logistica contiene strumenti e dispositivi, soprattutto sotto il profilo della flessibilità, che non devono andare dispersi una volta che i lavoratori verranno internalizzati. Strumenti che il contratto della DMO (Distribuzione Moderna Organizzata) non possiede e che invece aiutano moltissimo in un’attività altamente complessa come quella che si svolge in Agrologic. Per cui, l’obiettivo comune è quella di andare verso l'internalizzazione dei lavoratori che metta insieme i due modelli. Questo significa per esempio che la retribuzione dovrà essere quella maturata nel settore in cui i lavoratori hanno sempre operato e dove hanno sviluppato le loro competenze, ossia quello normato dal Contratto Merci e Logistica, così anche per quel che riguarda la gestione della forza lavoro, ma ragionando con un gruppo che sta all’interno del settore della Grande Distribuzione Organizzata”.
“Questo significa – ha proseguito il proprio ragionamento il sindacalista della Filt Cgil Padova – la fine degli affidamenti e il passaggio alla gestione diretta. Uno step che richiederà consapevolezza da parte di tutti: sia da parte dei lavoratori che avranno bisogno di essere formati ben sapendo che molti di loro non conoscono neanche le basi della lingua italiana, condizione che impone di proseguire e valorizzare con i processi di integrazione e mediazione culturale già messi in campo dalla Filt Cgil Padova, sia da parte dell’azienda che dovrà dimostrare maturità muovendosi rispettando gli esiti di questo processo e agendo sempre sul solco della legalità, rifiutando rapporti con imprese che operano attraverso meccanismi di sfruttamento ed evasione e che sappiamo essere presenti nel mondo della logistica”.
“I termini dell’intesa verranno convalidati nella sua sede naturale – ha concluso Massimo Cognolatto – ossia presso l’Unità di Crisi della Regione Veneto in cui sancire un accordo di sito produttivo che andrà a codificare uno dei poli più importanti, sotto il profilo occupazionale, della Bassa Padovana”.
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