Dal 2017, il 31 luglio è una data infausta perché quel giorno morì, colpito da una scheggia partita dal macchinario che stava manovrando come sempre, Gezim Haka, operaio dell’Unicka di San Giorgio delle Pertiche, padre, marito, amico, uomo.
Quel giorno Gezim non tornò più a casa, lasciando un vuoto immenso nei suoi cari, soprattutto in sua moglie e nelle sue due figlie. La prima sentenza decretò che Gezim avesse causato la propria morte per superficialità e disattenzione, ma, grazie all’impegno dei suoi colleghi di lavoro e alla determinazione della sua famiglia, nel 2021 è stato aperto un nuovo procedimento che tiene in considerazione informazioni che non erano state presentate precedentemente. Sulla macchina di Gezim non era presente una paratia la cui istallazione avrebbe potuto salvargli la vita.
Come Fiom aspettiamo che la giustizia faccia il suo corso, ma saremo sempre presenti e attenti a vigilare che tutto si svolga con correttezza e con le giuste tutele nei confronti dei colleghi che porteranno la loro testimonianza.
In una giornata di responsabilità e ricordo come quella di oggi non possiamo non ricordare che nei primi 5 mesi del 2025 sono state 38 le vittime mortali sul lavoro nella nostra regione, 20 in più rispetto al 2024. Questo dato ci fa rabbrividire e deve però essere da monito a tutti e tutte perché la sicurezza e la salute non possono e non devono essere demandate a nessuno, devono essere il primo impegno di ogni lavoratore e lavoratrice, anche a discapito di quelle che sono le richieste, spesso sconsiderate, del capitale e dei padroni che vorrebbero che il profitto fosse l’unico termine di paragone per ogni lavoratore e lavoratrice.
Lavorare con coscienza e tornare sani e salvi a casa la sera, questo dev’essere il dovere costante di ognuno di noi.